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Esame del fondo oculare - dott.ssa Khaki

Gli Esami Strumentali

Quali sono gli esami mirati per una visita oculistica approfondita?

Quali tecnologie diagnostiche non invasive di ultima generazione consentono di ottenere una panoramica a 360° sulla salute dei tuoi occhi oggi ed in futuro?

Esame del fondo oculare

Valuta lo stato di salute delle strutture interne al bulbo oculare (corpo vitreo, retina, macula) e del nervo ottico. Permette di diagnosticare diverse patologie, tra le quali: retinopatia diabetica, maculopatie, distacco o rottura della retina, glaucoma, nevi retinici o coroideali.

Valutazione del Campo Visivo

Valuta la sensibilità della retina - quantificando e rilevando eventuali perdite funzionali assolute e relative - e l'integrità delle vie nervose che da essa originano.

L’esame del campo visivo permette di evidenziare gli eventuali difetti della visione centrale o periferica, quindi risulta utile per diagnosticare e monitorare la progressione di alcune patologie della retina, del nervo ottico e del sistema nervoso centrale, come il glaucoma, le neuriti ottiche e le maculopatie. Il campo visivo è un'indagine strumentale che viene svolto in ambulatorio.

La procedura dura circa 20 minuti, non è invasiva, risulta indolore e non necessità la dilatazione delle pupille.

Topografia Cornale

La topografia corneale è un esame fondamentale e insostituibile nella diagnosi delle patologie corneali e nel follow up dell’astigmatismo, del cheratocono, nella chirurgia refrattiva, nel trapianto di cornea e in contattologia, per valutare l'effetto delle lenti a contatto sulla cornea e  per la costruzione delle lenti a contatto stesse. Tramite la proiezione di una serie di anelli illuminati sulla superficie della cornea, che poi vengono acquisiti dallo strumento, il topografo genera una “mappa corneale” che serve per valutare le curvature centrali e periferiche della cornea.

L'esame non è invasivo né doloroso, dura circa da 15 a 20 minuti e non prevede dilatazione della pupilla.

OCT (Tomografia ottica computerizzata) e Angio OCT

L'OCT è un esame diagnostico non invasivo che è fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio di diverse patologie oculari, in particolare quelle retiniche (come la maculopatia), del nervo ottico (come il glaucoma) oppure della cornea (per esempio follow-up dopo trapianto di cornea).

Permette di ottenere delle scansioni della cornea, della retina e del nervo ottico.

l’OCT usa l’interferometria a luce bianca a bassa coerenza, una tecnica priva di radiazioni dannose, per ottenere immagini ad alta risoluzione dei diversi strati della retina, della macula e del nervo ottico. L’attendibilità e la ripetibilità di questo esame lo rende indispensabile per il follow up delle patologie già menzionate.

L'angiografia OCT (OCTA), grazie ad un'innovativa tecnica di imaging, aumenta le già notevoli possibilità diagnostiche dell'OCT e fornisce informazioni anche sulla rete vascolare senza la necessità di iniezione di un mezzo di contrasto, semplicemente basandosi sull'analisi dei cambiamenti di segnale durante ripetute scansioni retiniche. Questi test non rappresentano un’alternativa l’uno all’altro e spesso vengono eseguiti simultaneamente nella stessa seduta.

Gli esami sono rapidi, indolore e privi di complicazioni. Si eseguono ambulatorialmente in una decina di minuti.

Tonometria

Esame indispensabile per misurare la pressione interna dell’occhio e per diagnosticare malattie degenerative come il glaucoma. Fa parte della normale routine di visita oculistica.

Pachimetria

Misura lo spessore della cornea, è un esame importante per valutare il target della pressione intraoculare tra soggetti diversi, di conseguenza è anche questo un valore importante per la diagnosi del glaucoma. È inoltre utile anche per alcune patologie della cornea, come il cheratocono.

L'esame non è invasivo né doloroso, dura pochi minuti e non prevede dilatazione della pupilla.

Microscopia endoteliale

 È un'analisi morfologica e numerica delle cellule endoteliali che costituiscono lo strato più profondo della cornea. È necessario per la diagnosi e il follow up di alcune patologie corneali che colpiscono il suo strato interno, compromettendo sia la messa a fuoco dell’immagine che la sua nitidezza.

È un esame importante prima dell’intervento di cataratta, per la predisposizione di eventuali misure protettive quando è presente una patologia corneale.

L'esame non è invasivo né doloroso, dura pochi minuti e non prevede dilatazione della pupilla.

Pupillometria

Misura il diametro ed i movimenti della pupilla in differenti condizioni di luce e serve per calcolare la zona ottica su cui si interverrà durante la chirurgia refrattiva.

È importante per il follow up di alcune patologie neurologiche.

Esoftalmometria

 

L’esoftalmometria è un esame strumentale che consente di misurare la sporgenza del bulbo oculare rispetto alla rima palpebrale (esoftalmo, proptosi). È una procedura non-invasiva e indolore, viene eseguita con uno strumento chiamato esoftalmometro di Helter che quantifica la protrusione del bulbo oculare.

È importante in fase di diagnosi e nel follow-up della orbitopatia distiroidea, tumori e altre patologie che possono causare esoftalmo.

intervento laser occhi
Capsulotomia Yag laser

La chirurgia della cataratta consiste nel rimuovere la lente naturale dell'occhio o il "cristallino" opacizzato senza danneggiare il "sacco capsulare" in cui si trova. Questo sacco capsulare deve essere pulito e reso trasparente prima della fine dell'intervento, poiché vi viene impiantata una lente intraoculare artificiale per sostituire il cristallino naturale dell'occhio.

Mesi o anni dopo l'intervento della cataratta, si può notare una diminuzione della vista, che è dovuta a un'opacizzazione di una parte del sacco capsulare chiamata "capsula posteriore". Questa opacizzazione capsulare posteriore, conosciuta in passato come "cataratta secondaria", viene trattata rapidamente e facilmente con una procedura chiamata capsulotomia posteriore con laser Nd:YAG.

Intervento Capsulotomia: come si esegue

Per eseguire la capsulotomia, la pupilla viene dilatata con un collirio circa 30 minuti prima della procedura. Poi vengono instillate delle gocce anestetiche e viene applicato il laser, che è indolore e di solito dura solo pochi minuti.

Il trattamento è ambulatoriale e non richiede alcuna preparazione preliminare da parte del paziente.

Si consiglia di venire accompagnati perché si può sperimentare un abbagliamento temporaneo a causa della luce del microscopio utilizzato per eseguire la procedura. Normalmente si possono riprendere le attività quotidiane il giorno dopo la procedura.

Dopo alcuni giorni, durante i quali si devono instillare colliri antinfiammatori, si esegue una visita oculistica per controllare i progressi del paziente e il risultato finale.

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